E un'altra tappa fondamentale della mia crescita musicale è stata coronata assistendo, finalmente, dopo anni di agognata attesa - mitigata solo in parte dalla visione del video Live Wired -, al concerto dei FRONT LINE ASSEMBLY, uno dei miei miti assoluti e una delle band più longeve, discusse e controverse nella scena musicale EBM e non. Saltato l'Infest e anche la data di Ginevra per problemi logistici di cui non starò a raccontare i dettagli, ho optato alfine per un giretto a Londra dove avrei potuto dedicarmi ad un
leggero shopping dopo aver assistito al concerto nella suggestiva location della
Scala.
Per una volta che avrebbe fatto comodo un minimo di ritardo, la consueta puntualità nell'inizio dei concerti Londinesi mi ha costretto a perdermi gran parte del concerto di
Stromkern. Ed è stato un vero peccato, perché i pezzi che ho sentito sono stati notevoli, con un gran tiro, suoni assai potenti e carica notevole di Ned Kirby, davvero in gran forma e coadiuvato da un'ottima band e un adeguato impianto luci. Sfiga. Sfiga. Sfiga.
Passerò quindi direttamente al piatto forte, i
FRONT LINE ASSEMBLY; dopo un'attesa di circa mezz'ora, le luci della Scala, location non grandissima e per questo stipata di gente, ma con un'acustica davvero eccellente, si abbassano e la pressione della folla verso le prime file (dove appunto mi trovavo) si fa veramente pesante; ancora un attimo e si fa vedere un sorridente Chris Peterson a torso nudo che si porta dietro due tastiere circondate da un discreto rack di strumenti... partono svariati campioni per l'ingresso sul palco dei "giovani", vale a dire Jeremy Inkel (alle tastiere), Adrian White (batteria) e infine Jared Slingerland (chitarra). L'età dei tre nuovi elementi è sconcertantemente giovane, effettivamente, e fa sorridere vedere poi apparire quindi il grande vecchio, Bill Leeb, in tenuta camo e stempiatina da cinquantenne ai lati.
Ricordiamo il grande assente: Rhys Fulber, anima e core delle ultime produzioni FLA, è rimasto in Canada a produrre l'album dei Paradise Lost. La mia speranza di scambiare quattro chiacchiere con lui è quindi rimandata ad ottobre (tour dei Conjure One).
Che dire di questa performance?!
Sarà da sempre controverso e discusso, ma il buon vecchio Leeb che ha mai fatto di male? Certo non possiede un decimo del carisma di Ogre degli Skinny Puppy (chi altri ce l'ha?), forse non ha la carica o l'autorevolezza di Jean-Luc dei Front 242 (chi altri ce l'ha?), e non ha la voce e la presenza di Douglas McCarthty dei Nitzer Ebb (chi altri ce l'ha?). Forse non sa nemmeno cantare tanto bene nè scrivere testi superlativi; ma allora cosa ci fa ancora lì, a far parlare di sè, sfornando album comunque sensazionali e che solo come produzione fanno impallidire la maggior parte delle altre uscite del genere? Non è comunque indice di una certa abilità... quanto meno, nello scegliersi i collaboratori?
Così è, in effetti.
Bill Leeb, di evidente buonumore e soddisfatto della performance eseguita il giorno precedente all'Infest, parla con il pubblico inglese (in totale adorazione), presenta i pezzi, scherza, canta, si muove con un certo impegno, ma è forse la parte più deboluccia della performance STELLARE di una band affiatatissima e preparatissima. Gli elementi della band sono degli autentici mostri, anche quel chitarrista che sembra avere 16 anni, e guidati da un concentratissimo Chris Peterson sfornano un concerto stupefacente, potentissimo, impeccabile e coinvolgente, che ha fatto saltare, cantare, ballare e pogare a sangue tutta l'audience, per tutta la durata dello show.
NOTA
Nel pogo barbarico testè scatenato mi è capitato più o meno di:
1- ritrovarmi un ciccione di 2000Kg su un piede
2- ritrovarmi scagliato dalla prima fila centrale verso la quarta fila tutto a sinistra
3- dover lottare per conservare il possesso della macchina fotografica
4- accorgermi di avere perso la batteria della macchina fotografica
5- lanciarmi temerariamente a testa bassa nel pogo alla ricerca della batteria
6- ritrovare la batteria immersa in una pozza di birra
7- dover asciugare la batteria un po' con la maglietta un po' col fiato, mentre la folla mi pogava intorno
8- pregare di non danneggiare irreparabilmente la macchina fotografica con l'inserimento di una batteria bagnata
Tutto è bene ciò che finisce bene: la macchina fotografica funziona ancora. ;D
/NOTA
Il concerto è basato più o meno tutto su super classici (con alcune carenze più o meno gravi, ma nella variegatissima produzione FLA sicuramente era impossibile accontentare tutti) scelti fra i più aggressivi e 'chitarristici'. Non avrebbe certo fatto male qualcosa di Hardwired, tipo
Circuitry, ma tutto sommato la scaletta è stata ottima e abbondante.
Particolarmente scatenato il pubblico nei due pezzi prelevati da "Millennium", ovvero le cattivissime
Vigilante, mirabilmente fusa con la nuova
Buried Alive, e
Millennium, con immense prove da parte del chitarrista e del batterista. In generale però il concerto non ha avuto nessun calo: dopo
Millennium infatti il pubblico non ha avuto più respiro, ritrovandosi ad ascoltare una versione di
Maniacal con gli steroidi da tanto pompava (tutto il pubblico a gridare "Bang!", incoraggiato da Jeremy Inkel, scatenatissimo), una
Unleashed da lasciarci le penne, e una
Backlash che ve la raccomando (ma quanto picchiava Adrian White qui?!?).
Ci si riposa un secondo sulle note di
Prophecy per poi andare letteralmente in delirio su
Plasticity 
(ahhh!!! SIIIIIIII!!!!! quanto l'attendevo!!!), tenuta lunga all'inverosimile.
I quattro sono richiamati fuori a gran voce per un meritatissimo bis, dove Leeb e Slingerland percuotono selvaggiamente due tamburi e la band ci regala due perle del passato...
Gun e
Mindphaser... lacrime agli occhi, specialmente da parte degli anziani come il sottoscritto... Emozione...
Il pubblico richiama fuori i quattro a gran voce un'altra volta, ma loro escono soltanto per salutare, stringere mani e raccogliere i meritati applausi; per questa sera hanno dato abbastanza.
In conclusione, un concerto stupendo che ha fugato tutti i dubbi che mi erano venuti leggendo commenti qua e là. Almeno a Londra, i FLA hanno regalato uno spettacolo indimenticabile, che non ha assolutamente deluso le mie aspettative; anche se come ho detto avrei apprezzato qualcosa da Hardwired (mio album preferito) e non avrebbe guastato nemmeno qualche momento meno energico e più d'atmosfera, visto che negli ultimi album i FLA hanno dimostrato di saperlo fare e bene. Ma vogliamo fare proprio i pignoli?
A fine concerto, una chiacchierata di rito con i ragazzi di Stromkern e con Jeremy Inkel, simpaticissimo e disponibilissimo, mi hanno fatto ancora più apprezzare questo mio viaggetto.
setlist...
Buried Alive
Vigilante
Bio-mechanic
Dead Planet
Millennium
Maniacal
Unleashed
Backlash
Prophecy
Plasticity
+
Gun
Mindphaser
???
